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PORTA TORRE

 

TORRE TROMBA

 

TORRE ANONIMA 

 

PERGINE n°1

 

 PERGINE n°2

 

ROVERETO  1

 

ROVERETO 2

 

ROVERETO 3

 

ROVERETO 4

 

ROVERETO 5

 

INDEX RIFERIMENTO

 

 

 

 

 

TRENTO - CASTELLO DI PERGINE right

a Trento

Dall'alto del rilievo sommitale delle colline Pedemontane del Tegazzo, il castello di Pergine domina l'intera Val Sugana, dal lago di Caldonazzo alla larga piana valliva, bagnata dal medio corso del Fèrsina e la corona verde dei monti attorno. E' al centro di uno dei più celebri e solenni paesaggi del Trentino, punteggiato da laghi, in vista delle Dolomiti del Brenta, presso il contrasto geografico tra le Prealpi calcaree e le Alpi cristalline, il solco trasversale del Brenta e la valle dell'Adige. Il castello è un esempio egregio di fortezza medievale alpina. E' articolato su tre blocchi murati distinti: il nucleo antico o Castello Superiore, che occupa il culmine rupestre del dosso; il Palazzo con Torrione angolare o Castello Inferiore, incluso nel circuito murato interno; la cinta turrita e bastionata esterna con gli ampi spazi di difesa ( Befestigungen ) che li abbraccia da nord a sud completando il sistema fortificato. Le due cinte murarie sono partite in cortine. Entrambe fanno capo alla Torre Grande ( Castello Superiore ) e corrono sui tre lati meno protetti dalla natura dei luoghi. Dal quarto lato, verso le parete rocciose che precipitano nell'angusta valle, serrata tra il dosso del castello e il dosso del Valàr, Palazzo e Torre sono inseriti direttamente nella cinta antica, formando poderosi baluardi. I due corpi principali, Torre Grande e Palazzo, sono decentrati rispetto al recinto, onde 

convenientemente sfruttare l'orografia collinare e renderli maggiormente dominanti. La strada dei Masetti, sulla strada provinciale di Levico, sale al Castello, scorre in un paesaggio che reca il ricordo di una ostinata utilizzazione agricola passata. A destra, salendo, sono osservabili le tracce di una sistemazione a lunetta, già coltivate a vite su terrazzamenti. Alla sella, presso il maso Fontanabotte la strada entra nel bosco di caducifoglie, che ha conservato la sua presenza, nonostante l'immissione di specie estranee, quale il pino strobo e una discreta invasione di acacie. Dapprima la struttura è fiancheggiata a monte da un alto muro a secco, quindi dalla scarpata rocciosa. All'ultima curva nel bosco, la rupe metamorfica conserva alcune superfici di uno specchio di faglia. Il duplice cerchio concentrico delle cinte murate per uno sviluppo complessivamente di oltre un Km, disegna un'ellisse concava verso oriente. La pianta conseguente rispecchia i suoi contorni rocciosi: una sorta di enorme boomerang. L'impianto castellare senza dubbio tra i più espressivi del versante meridionale delle Alpi per lo stretto adeguamento urbanistico e architettonico dell'ambiente, rivela due successivi interventi principali: la cellula murata medievale nella sua duplice composizione, rocca - residenza, il semiarco della città esterna tardomedievale, probabilmente opera di un intervento tirolese della seconda metà del XV secolo. Sul fossato e la corte incombono le spettacolari facciate nord ed ovest del Palazzo Baronale o Palazzo Gotico. E' fortificato da un potentissimo torrione semicircolare che ne presiede l'angolo di nord est in collegamento orizzontale con la seconda Porta Torre, tramite la cortina del fossato e della corte fortificata. Ha pianta quadrangolare, 25 metri per lato, alto una ventina di metri, tetto senza gronde, curiosamente ribassata agli angoli, pareti che nella loro verticalità lapidea sembrano stranamente nude nonostante il corredo di aperture e sporti. Il torrione angolare gli conferisce la presenza fortificata del Castello Torre. L'interno del palazzo è di grande interesse per l'ardita concezione Gotica - Tedesca e per la soluzione di due enormi pilastri sovrapposti che sostengono le volte a crociera del pianterreno e del primo piano. Sette gradini di pietra salgono alla Sala delle Guardie o Sala delle Armi. La gradinata cela il salto di roccia sulla quale è poggiato l'irregolare pavimento di cotto giallo. E' uno degli ambienti più suggestivi e spettacolari del Gotico Profano delle Alpi. E' veramente una bella visita che io consiglio a chiunque si trovasse da queste parti, attualmente è in uso come albergo - ristorante, con apertura maggio - ottobre.

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