a
Rovereto
La
Torre di S. Margherita è di notevole interesse documentario
perchè è l'unica testimonianza reale, delle torricelle che
partivano in cortina dalla cinta urbica murata. Secondo le
piante prospettiche di Andrea Valvassore ( 1562 ) e di
Hogemberg ( 1588 ), il quale si rifece al primo, le torri
< aperte > erano una decina concentrate nel fronte
occidentale e nel fronte orientale. Entrambi gli autori non
fanno cenno alcuno alla porta S. Margherita. L'arco delle
mura appare perfetto, poggiato a nord all'Adige, a sud
proteso verso la geometria degli spazi agricoli chiusi
suburbani. Le porte urbiche sono concentrate, tranne quella
di S. Croce, sia all'apice dell'arco, verso il fiume < di
Germania, di Brescia ) o a ridosso del castello del
Buonconsiglio < dell'Aquila >, tutte presidiate da
torri. Il fatto che Torre S. Margherita abbia conservata la
protezione della torre < aperta > può menzionare la
sua importanza secondaria rispetto alle altre, disposte
nelle maggiori direttrici del traffico interregionale. Essa
è simile a porta dell'Aquila prima del suo inglobamento
tardotrecentesco nella torre quadrangolare attuale. Come
porta Aquila, porta S. Margherita è costituita da un doppio
fornice; a tutto resto, orlato da bei conci bugnati verso
l'interno < via S. Margherita >, e ogiva, pure con
cornice di grandi conci bugnati, verso l'esterno < via
Tommaso Gar, la ferrovia e l'Adige >. Le alluvioni
dell'Adige
l'hanno interrata di alcuni metri cos' che appare
curiosamente ribassata di alcuni metri e asimmetrica.
L'imposta dell'arco acuto,emerge dal piano visibile di
appena 0,85 metri. Sui lati del fornice si possono osservare
i due potenti cardini di pietra degli antichi battenti. Il
brandello della muraglia in cui è praticata, è teso tra le
cortine delle case civili che definiscono longitudinalmente
via S. Margherita e latidunalmente via Tommaso Gar.
Sbrecciato e demolito al tramonto del XIX secolo, al tempo
cioè, del conformarsi della città moderna, parte del
vecchio muro servì per appoggiarvi le nuove case che vi si
allineavano all'interno. Verso sud e verso nord, si
scorgono, infatti, con una certa chiarezza, i resti della
scala pensile che serviva il rondello e la prosecuzione
delle cortine o almeno un tratto di esse. Sullo spessore
ragguardevole della muraglia < 2, 10 metri > a
struttura < a secco >, s'innalza la torre. E' di tipo
< aperto > o < scalare >. Il prospetto
occidentale < esterno > è coronato da tre merli a
coda di rondine vi si apre
una finestrella quadrata e, poco sotto, una
feritoia a < spacco >.
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I due merli ai
lati sono angolari. Le due pareti interne,
terminano con un merlo a coda di rondine
ciascuno. In entrambi si apre una porta
architravata in collegamento con il cammino
di ronda che, verso la città, è marcato da
una cornice lapidea. Lo spazio < aperto
> mostra lo spessore del muro, le
aperture strambate della
finestrella quadrangolare e delle feritoie. |
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Alta una quindicina
di metri la costruzione è interamente di conci di colore grigio
delle cave di Trento.
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