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ARTE TRENTINA '900

 ANNO DOMINI 1803

 

FONTANA DEL FAUNO

 

INDICE RIFERIMENTO

 

  TRENTO - LA FONTANA DI PIAZZA DELLE OPEREright

a Trento

La bellissima fontana che si trova in piazza delle Opere ( attuale piazza Mario Pasi ) viene chiamata dagli esperti fontana del Fauno. E' collocata in un angolo incantevole della piazza, incorniciata da antiche case e portali settecenteschi che fanno da quinta e da fondale ed è composta da un basamento in pietra di Trento, che forma come un esagono su due scalini sovrapposti, il secondo dei quali, rientrante. Su questo elemento architettonico si erge, snella ed elegante, una grande vasca di pietra a forma di calice abbassato alla base, scolpita in un solo masso, in forme ispirate a un primitivo barocco. La fontana è opera di Andrea Malfatti che da giovanetto venne a Trento presso un suo fratello, e quivi si occupò nel mestiere del falegname. Attese contemporaneamente allo studio del 

disegno presso il pittore Fortunato de Pauli e presso Agostino Perini. Indi si condusse a Milano, e dopo aver frequentato l'Accademia delle Belle Arti, praticò presso l'intagliatore Leonardo Gaggia e presso lo scultore Magni e all'età di 29 anni fece ritorno a Trento. Riuscì a produrre cose mirabili, premiate in più esposizioni artistiche.La fontana di piazza Pasi ci offre la visione di una bellissima figura mitologica che tutti gli scrittori di patrie memorie hanno voluto riferire ad un Fauno, o a un Narciso. Si tratta però, a mio avviso di un << Bacchino >>, uno dei personaggi più caratteristici del corteo che accompagnava, nelle varie celebrazioni, il carro di Bacco. E' una scultura curata nei minimi particolari, sia nella sua leggiadra bellezza, sia nelle disposizioni delle fronde di lauro e di pampini che fanno da corona ai fluenti capelli, sia infine al drappeggio della pelle d'agnello che, quasi come una preziosa miniatura, ne avvolge la parte inferiore. Riporta sotto l'ascella sinistra un'otre dal quale fa uscire un getto d'acqua fresca e limpidissima. Non si specchia come un Narciso, nelle limpide acque della vasca, ma rivolge la testa verso un punto preciso, ben definito, verso una finestra della casa che fa da fondale alla scena. Fissa attentamente una finestra del primo piano, una determinata finestra, con un atteggiamento improntato ad una amorosa passione. Ma perchè questa insolita scena, che non trova riscontro nella mitologia classica? Sembra che il giovane scultore si sia perdutamente innamorato di una bellissima fanciulla, che lavorava come sartina in una sartoria di quella piazza.La statua si è trasformato in un Bacchino innamorato che ogni giorno penetra con lo sguardo in quella grande sartoria, dove le sartine dell'epoca passavano allegramente le ore preparando i vestiti e i drappeggi delle signore di Trento.

 Cliccando sulle immagini soprastanti, si visualizzano quelle corrispondenti

 

 

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