a
Trento
La
bellissima fontana che si trova in piazza delle Opere (
attuale piazza Mario Pasi ) viene chiamata dagli esperti
fontana del Fauno. E' collocata in un angolo incantevole
della piazza, incorniciata da antiche case e portali
settecenteschi che fanno da quinta e da fondale ed è
composta da un basamento in pietra di Trento, che forma
come un esagono su due scalini sovrapposti, il secondo dei
quali, rientrante. Su questo elemento architettonico si
erge, snella ed elegante, una grande vasca di pietra a
forma di calice abbassato alla base, scolpita in un solo
masso, in forme ispirate a un primitivo barocco. La
fontana è opera di Andrea Malfatti che da giovanetto
venne a Trento presso un suo fratello, e quivi si occupò
nel mestiere del falegname. Attese contemporaneamente allo
studio del
disegno
presso il pittore Fortunato de Pauli e presso Agostino
Perini. Indi si condusse a Milano, e dopo aver frequentato
l'Accademia delle Belle Arti, praticò presso
l'intagliatore Leonardo Gaggia e presso lo scultore Magni
e all'età di 29 anni fece ritorno a Trento. Riuscì a
produrre cose mirabili, premiate in più esposizioni
artistiche.La fontana di piazza Pasi ci offre la visione
di una bellissima figura mitologica che tutti gli
scrittori di patrie memorie hanno voluto riferire ad un
Fauno, o a un Narciso. Si tratta però, a mio avviso di un
<< Bacchino >>, uno dei personaggi più
caratteristici del corteo che accompagnava, nelle varie
celebrazioni, il carro di Bacco. E' una scultura curata
nei minimi particolari, sia nella sua leggiadra bellezza,
sia nelle disposizioni delle fronde di lauro e di pampini
che fanno da corona ai fluenti capelli, sia infine al
drappeggio della pelle d'agnello che, quasi come una
preziosa miniatura, ne avvolge la parte inferiore. Riporta
sotto l'ascella sinistra un'otre dal quale fa uscire un
getto d'acqua fresca e limpidissima. Non si specchia come
un Narciso, nelle limpide acque della vasca, ma rivolge la
testa verso un punto preciso, ben definito, verso una
finestra della casa che fa da fondale alla scena. Fissa
attentamente una finestra del primo piano, una determinata
finestra, con un atteggiamento improntato ad una amorosa
passione. Ma perchè questa insolita scena, che non trova
riscontro nella mitologia classica? Sembra che il giovane
scultore si sia perdutamente innamorato di una bellissima
fanciulla, che lavorava come sartina in una sartoria di
quella piazza.La statua si è trasformato in un Bacchino
innamorato che ogni giorno penetra con lo sguardo in
quella grande sartoria, dove le sartine dell'epoca
passavano allegramente le ore preparando i vestiti e i
drappeggi delle signore di Trento.
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