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Trento ed Augustea nel 1500 tra Commerci, Storia ed Arte |
Un palazzo sulla Via Imperiale
Fu nel sedicesimo secolo che il Principato Vescovile tridentino, voluto ed istituito dal potere imperiale a guardia e custodia della principale strada tra Nord e Sud, raggiunse il suo periodo di maggior importanza e splendore. Ciò fu possibile grazie all'opera di rinnovamento culturale ed artistico operato dai Principi Vescovi che in quel periodo si succedettero sulla Cattedra di S.Vigilio.Essi agirono con capacità e lungimiran za riuscendo a fronteggiare, non senza difficoltà, le carestie, le pestilenze, le inondazioni ed il terremoto che, nei primi vent'anni del Cinquecento, segnarono dolorosamente la terra trentina. Iniziatore di questo processo di innovazione fu, ancora nella seconda metà del 1400, Giovanni Hinderbach (1465- 1486), seguito poi da Udalrico di Liechtenstein (1493-1505) e da Giorgio Neideck (1505-1514) che seppero gettare le basi sulle quali si realizzarono successivamente, sebbene con un discreto ritardo rispetto ad altre regioni della penisola italiana, l'Umanesimo ed il Rinascimento trentino. Sulla scia dei suoi predecessori operò, con abilità ed intelligenza eccezionali, soprattutto Bernardo Cles (1514-1539), che volle imprimere al Principato un aspetto estetico ed una realtà culturale degni della levatura del suo personaggio e dell'importante opera di mediazione che intratteneva tra Papato ed Impero. Oltre a raccogliere una ricchissima biblioteca e ad ospitare umanisti come il Mattioli ed il Pincio, egli, nonostante i problemi legati alla Guerra dei Rustici, lavorò all' elaborazione di uno statuto per la città di Trento ed all' attuazione del codice che da lui prese il nome di clesiano. Sorsero inoltre, su tutto il territorio, opere architettoniche che rispecchiarono il suo duplice potere di Vescovo e di Principe : furono erette nuove chiese, ampliati ed abbelliti castelli già esistenti e completamente rinnovato l'assetto urbanistico della città di Trento ............. |
